| | | OFFLINE | Post: 101 | Città: TORINO | Età: 44 | Sesso: Maschile | |
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  22/02/2011 16:22 | |
Secondo la Parola di Dio, chi è e che cosa fa un Profeta?
Prima di passare ad analizzare che cos'è e cosa fa un profeta, secondo la Parola di Dio, chiariamo prima di tutto che cosa egli non è.
- non è un indovino; non predice il futuro dietro richiesta o a pagamento, né annuncia la buona o cattiva fortuna. Il vero Profeta non è ispirato da uno spirito indovino, come la serva di Filippi (At 16,16-18), ma dallo Spirito Santo di Dio.
- non è un medium, non è un tramite fra gli uomini e gli spiriti, non profetizza in stato di trance, quando profetizza le sue facoltà mentali non vengono annullate, rimane sempre perfettamente cosciente.
- non è un profondo pensatore, che grazie a studi intensivi della Bibbia o della sapienza naturale, è capace di sondare i segreti di Dio e degli uomini. Tutte le informazioni di cui non potrebbe essere al corrente sul piano razionale, ma che egli rivela, le conosce attraverso la rivelazione soprannaturale di Dio nel suo spirito.
- non è un visionario, egli può avere delle visioni ma non sono da lui state ricercate con insistenza nè dovute ad allucinazioni mentali create da fantasie o dall'effetto di droghe.
- non è un messaggero di nuove rivelazioni e nuove dottrine, si basa solo sulla Parola di Dio. I messaggi che comunica non sono nuove informazioni teologiche nè nuovi libri da aggiungere alla Bibbia, ma sono indicazioni pratiche e concrete per chi si basa sulla Sola Scrittura. Eventuali profeti che scrivono nuovi libri oltre ai 66 libri della Parola di Dio, non rientrano nella concezione dei profeti descritta dal Nuovo Testamento.
Il Profeta è un portavoce di Dio
E' una persona che parla in nome e per conto di Dio. La parola ebraica nabì, tradotta profeta, significa colui che è mandato o colui che annuncia. Il profeta perciò è un messaggero, il portatore della Parola di Dio. Questo è evidente se leggiamo Es 4,15-16 e 7,1-2: "Tu (Mosè) gli parlerai e metterai (ad Aronne) le parole nella sua bocca, e io sarò con la tua bocca e la sua bocca e vi insegnerò quello che dovete fare. Egli sarà il tuo portavoce al popolo; così egli sarà per te la bocca e tu sarai per lui come Dio ... L'Eterno disse a Mosè: Vedi, io ti faccio come Dio per il faraone ed Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. Tu dirai tutto quello che ti ordinerò ed Aronne parlerà al faraone, peché lasci partire i figli d'Israele dal suo paese".
A motivo dell'incredulità che Mosè mostrò, per la sua balbuzia che lo affliggeva, Aronne diventò la "bocca di Mosè" e Mosè il "Dio che lo ispirava", Mosè divenne come "un dio per il faraone" ed Aronne "il suo profeta", il suo nabì.
Il Profeta è un veggente
Egli vede le cose che sono nascoste in Dio e che sono occulte ad altri uomini. Vi sono due parole ebraiche roeh e hozen, tradotte spesso con profeta, ma che in realtà hanno significato di veggente.
Erano veggenti-profeti uomini di Dio come Samuele (1Sam 9,9; 1Cr 26,28), Herman (1Cr 25,5), Hanani (2Cr 16,7), Jehu (2Cr 19,2), Jeduthun (2Cr 35,15) ed Eliseo (2Re 6,8-23).
Il Profeta è uno che ascolta Dio
"Poi mi disse: figlio d'uomo, ricevi nel tuo cuore tutte le parole che ti dirò e ascoltale con le tue orecchie" (Ez 3,10).
Il Profeta è docile nell'ascolto di Dio e si lascia istruire da lui per poter proclamare un messaggio il più privo possibile di aggiunte e/o contaminazioni umane. Mentre per altri ministeri l'ispirazione divina è contemporanea al ragionamento ed alla meditazione biblica, per il profeta quando profetizza l'ispirazione giunge quasi sempre improvvisa e separata dal ragionamento, talvolta suscitando stupore nello stesso profeta. L'intervento di Dio passa attraverso la disponibilità dell'uomo, perciò il Profeta deve sempre stare con un cuore libero davanti a Dio.
Questo non significa che il profeta "senta sempre delle voci", anche se questo in rari casi può anche avvenire; Dio gli parla attraverso delle profonde impressioni interiori, che saranno da lui esplicitate in modo sempre più accurato in base alla sua maturità spirituale. E' più importante il suo rapporto con Dio che quello che dice nel suo nome. L'essenza della profezia consiste nel rapporto tra Dio e un uomo; questo ci rivela un criterio fondamentale che studieremo in seguito per discernere la profezia: la vita del Profeta.
Il Profeta è un uomo che sta sulla breccia ed intercede presso Dio
"Perciò Egli parlò di sterminarli, ma Mosè, suo eletto si presentò sulla breccia davanti a Lui, per impedire alla sua ira di distruggerli" (Sal 106,23)
"Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perchè non lo distruggessi, ma non l'ho trovato" (Ez 22,30).
"Fratelli, vi esorto, per il Signore nostro Gesù Cristo e per l'amore dello Spirito, a combattere con me nelle preghiere che rivolgete a Dio in mio favore" (Rom 15,30).
Una breccia è un'apertura praticata con strumenti bellici in un recinto difensivo (si pensi per esempio alla breccia di Porta Pia a Roma nel 1870). Quando Satana, il nostro nemico riesce a fare breccia nelle mura spirituali di una comunità cristiana, mediante i peccati dei suoi membri, il Profeta è chiamato a "stare sulla breccia", cioè ad intercedere per quella situazione, affinché quell'apertura sia richiusa al più presto, il nemico respinto fuori, ed il peccato eliminato. Il Profeta è un uomo che lotta nella preghiera contro le forze spirituali della malvagità, ponendosi a difesa dei credenti. Il suo compito è anche quello di coinvolgere gli stessi credenti nell'intercessione, che è un'importante aspetto della chiamata ad essere un popolo profetico.
Alcuni esempi di Profeti-Intercessori ci sono dati da Mosè (Es 32,30-34; Num 14,11-23; Dt 9,25-29), Samuele (1Sam 7,5-9), Daniele (Dan 9,3-20), Neemia (Ne 1,4-11), Paolo (2Cor 12,1-7; Col 2,1; Rom 15,30).
"Sulle tue mura o Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle che per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che ricordate all'Eterno le sue promesse, non state in silenzio e non dategli riposo, finché non abbia ristabilito e reso Gerusalemme la lode di tutta la terra" (Is 62,6-7).
L'intercessore è una persona che interviene a favore di un'altra persona, presso qualcuno che ha il potere di aiutarla. Il profeta è una persona che prega e che intercede, cioè si pone tra Dio e gli uomini per intervenire in loro favore.
E' uno che lotta nella preghiera identificandosi con la persona per la quale prega, oltre che con Dio, sentendo il suo dramma ed i suoi problemi. La parola "sentinella" può essere tradotta dall'ebraico come "colui che ricorda al Signore" e dall'ebraico moderno come "segretario", cioè "uno che ricorda a Dio i suoi compiti, i suoi appuntamenti e le sue promesse".
I Profeti svolgono perciò il compito di "segretari di Dio". Essi intercedono e ricordano costantemente a Dio di compiere ciò che ha promesso. In Isaia 62 la promessa che dovevano ricordare a Dio è quella di ristabilire Gerusalemme per renderla la lode di tutta la terra. Oggi i moderni profeti devono costantemente stare davanti a Dio intercedendo sia per Gerusalemme che per la Chiesa, di cui essa è la tipologia, perchè si compia la promessa di Gesù "edificherò la mia Chiesa".
Per fare adempiere ed avverare le promesse che Dio ci ha fatto per la nostra vita, dobbiamo pregare affinchè Dio le compia. Se non lo facciamo, rischiamo che si adempiano in ritardo, o che non si adempianio neppure. Dio si associa all'uomo che prega nell'adempimento del suo piano di redenzione. [Modificato da CristianoRiformato 22/02/2011 16:24] |