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L'anti-pentecostalismo a confronto con la Parola di Dio

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2012 04:24
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30/11/2011 22:28

Confutazione delle eresie dei cessazionisti dei carismi
L'anti-pentecostalismo a confronto con la Parola di Dio

Apro questo forum per meditare alcuni brani del libro "Carismosofia" di Nicola Martella. Si tratta di un libro scritto con lo scopo di dimostrare che l'attuale movimento carismatico interdenominazionale, è in sostanza una seduzione satanica al 100%.

Il libro secondo alcuni darebbe spiegazioni esaurienti e biblicamente precise sui fenomeni carismatici, per altri sarebbe un accozzaglia di errori, faziosità e deformazioni.

Sarà il lettore leggendo alcune citazioni dell'opera confrontate con dei versetti scritturali a decidere per sè. Ricordiamo che la nostra autorità in fede e morale deve essere solo la Parola di Dio scritta.

Nulla di personale contro il Martella, che inoltre stimo come fratello in Cristo e che ho avuto modo di conoscere via web, ma mi è d'obbligo avvisarlo di alcune cose in cui a mio avviso non è in linea con la Parola del Signore.

Tutte le citazioni a seguire salvo diversa segnalazione, sono tratte dal libro

Carismosofia, Nicola Martella, edizioni Puntoacroce. Roma 1995.

Pag.183 Riguardo alla "prigione mentale" della glossolalia basta ricordare che Palo dice espressamente che tutti sono stati battezzati nello Spirito, ma che non tutti parlano in lingue; a ciò s'aggiunge che la glossolalia non edifica la chiesa  (1Cor 14,19), rimanendo l'intelligenza di chi parla in lingue infruttuose (1Cor 14,16). E che dire del fatto che in tutte le religioni è praticata la glossolalia?

Analizziamo con serenità queste informazioni usando le Scritture però come punto di riferimento indiscutibile.

Pag.183 Riguardo alla "prigione mentale" della glossolalia

Troviamo profondamente irrispettoso in primo luogo dire che un dono di Dio è una “prigione mentale”. Ancora più discordante dal vero è il dire che Dio oggi non dia più il dono delle lingue, in quanto il Battesimo nello Spirito (che è un esperienza successiva alla Nuova Nascita) è per tutti i credenti da Pentecoste in poi, non solo quelli di alcune epoche! 

At 2,38-39 Pietro a loro: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà.

I Doni di Dio sono irrevocabili (cfr. Rom 11,29) ed il dono delle lingue è un dono dello Spirito Santo (cfr. 1Cor 12,10) pertanto questo dono è anch'esso irrevocabile e sarà  presente sino alla venuta della perfezione (1Cor 13,8-10), ovvero alla manifestazione pubblica del Regno di Dio. 

basta ricordare che Palo dice espressamente che tutti sono stati battezzati nello Spirito, ma che non tutti parlano in lingue;

Qui si fa una triste confusione tra il segno delle lingue che ricevono tutti i cristiani battezzati nello Spirito Santo (At 2,4; 10,44-46; 19,6-7; Mr 16,17) con l'esercizio pubblico delle lingue in chiesa, che consiste nel dono delle lingue o della diversità di lingue che hanno solo alcuni credenti e di cui Paolo parla in 1Cor 12,10.30 che consiste nell'uso di un singolo davanti a tutti i presenti nel locale di culto delle lingue e che deve essere applicato insieme al dono di interpretazione affinchè tutti i presenti ne ricevano edificazione.

Tutti i cristiani possono ricevere il "segno" delle lingue, dono che testimonia l'avvenuto Battesimo nello Spirito, nè l'evidenza sensibile, ma non a tutti i credenti dato il dono della diversità di lingue, che consiste nel pregare in lingue in pubblico, in collaborazione con chi ha il dono di interpretazione affinchè la chiesa sia edificata.

Seguendo la tesi “identificatoria” di queste due distinte realtà , brani come At 2,4; 10,44-46; 19,6-7; Mr 16,17 sarebbero in contraddizione con brani come 1Cor 12,10.30  ma questo è ovviamente impossibile, dato che la Bibbia non si contraddice mai.

a ciò s'aggiunge che la glossolalia non edifica la chiesa  (1Cor 14,19),

Verifichiamo se è vero che 1Cor 14,19 dice che la glossolalia non edifica la chiesa:

 

1Cor 14,19 ma nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua.

Cosa c'entra questo brano? Non è affatto vero che dice che la glossolalia non edifica la chiesa.

Facciamo uno sforzo intuitivo, e per assonanza immaginiamo che Nicola volesse citare questo altro brano:

1Cor 14,4 "Chi parla in altra lingua edifica sé stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa".

E questo altro brano:

1Cor 14,5: "chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti, perché la chiesa ne riceva edificazione".

Pertanto ciò che dice l'autore, oltre ad avere sbagliato a citare la Parola, è comunque impreciso, la glossolalia non edifica la chiesa solo se manca l'interpretazione di questa preghiera pubblica in lingue.

Altrimenti se il credente parla al Signore fra sè e sè sottovoce al posto non serve interpretazione:

1Cor 14,28: "Se non vi è chi interpreti, tacciano nell'assemblea e parlino a sè stessi e a Dio".

Questo porta edificazione al singolo:

1Cor 14,4: "Chi parla in altra lingua edifica sé stesso".

Si tratta di una cosa buona che Paolo faceva molto più dei corinzi:

1Cor 14,18: "Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi".

rimanendo l'intelligenza di chi parla in lingue infruttuose (1Cor 14,16).

Verifichiamo anche questa citazione:

1Cor 14,16: "Altrimenti, se tu benedici Dio soltanto con lo spirito, colui che occupa il posto come semplice uditore come potrà dire: «Amen!» alla tua preghiera di ringraziamento, visto che non sa quello che tu dici?

Ecco un altro errore grave, qui non si sta parlando di intelligenza infruttuosa, ma del fatto che la chiesa senza interpretazione del dono delle lingue, non capisce cosa viene detto in lingue.

In realtà è un altro il brano che probabilmente l'autore intendeva:

1Cor 14,14 "poiché, se prego in altra lingua, prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa"

Infatti è vero che la glossolalia è qualcosa che nasce nel profondo del nostro spirito e che trascende i processi intellettivi.

1Cor 14,2 "chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose"

Questo edifica lo spirito di chi prega, ma non lo spirito di chi ascolta, a meno che non ci sia interpretazione.

E che dire del fatto che in tutte le religioni è praticata la glossolalia?

Prima di tutto è notoriamente falso che in tutte le religioni si pratica la glossolalia.

In Scientology non si pratica, nei testimoni di Geova neppure, non c'è nemmeno nel buddismo Nichiren che si pratica nella Soka Gakkai. Giusto per fare solo qualche esempio. Quindi ecco un altro errore grossolano dell'autore. Dovrebbe sapere che in alcune religioni si parla in lingue ed in altre questo non avviene. Questo "tutte" è impreciso e fuorviante.

Sappiamo bene che satana fa dei segni tra i pagani scimmiottando le cose di Dio, questo non significa che le cose divine che satana imita, essendo la scimmia di Dio, siano cattive. Ad esempio nessuno, nemmeno l'autore oserà dire che quanto avvenne a Pentecoste fu una manifestazione di satana. Se Dio fece questo allora, perchè non lo può fare oggi?

E' vero poi che ci sono anche i falsi doni delle lingue. Il nostro pastore ha liberato alcune persone da questi demoni di lingue. Tuttavia lui stesso prega in lingue, quelle vere di Dio. Molti pastori ormai sanno riconoscere subito i veri battesimi in Spirito, dalle scimmiottature dell'avversario. In genere quando qualcuno prega in lingue (quelle vere) coloro che hanno i falsi doni (diabolici) ne sono gravemente infastiditi.

Pertanto l'unico che può davvero capire se un dono delle lingue  vero o falso, è una persona che ha il dono delle lingue vere, ed il dono del discernimento degli spiriti di cui Paolo parla in 1Cor 12,10. Solo il dono del discernimento può permettere a chiunque di discernere. Pertanto questo compito è esclusiva di chi è a sua volta battezzato nello Spirito Santo ed ha il dono delle lingue autentico.

Se la delicata questione della glossolalia e dei carismi viene affrontata da credenti sinceri e devoti, ma che non sono mai state battezzate nello Spirito Santo e non hanno mai pregato in lingue,  evidente che faranno soltanto un erroraccio dopo l'altro e condanneranno il divino con il torbido.

Un pò come se una persona non sposata oppure divorziata volesse fare da consulente matrimoniale. Oppure come se chi non sa nuotare volesse tenere dei corsi di nuoto.

Nel libro di Martella, troviamo molti esempi di questo tipo.

pag.114 "Frère Roger" parla spesso - come fanno i carismatici - del "pregare nascosto di Cristo in noi" il parallelo con la voce interna del medianismo è palese.

I cristiani carismatici non intendono certo con questo l'essere inabitati da demoni, ma piuttosto quello che Paolo stesso dice qui:

Rom 8,26-27: lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perchnon sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito (che rende vivo Cristo in noi) intercede (prega) egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perchegli intercede per i santi secondo il volere di Dio.

E' assai triste paragonare l'opera di intercessione dello Spirito Santo nel cuore di tutti i veri cristiani, di cui parla la Parola di Dio alle voci occulte che parlano ai medium.

Mr 16,15 E disse loro: "Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. 16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. 17 Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; 18 prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno19 Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 20 E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano.

Vediamo ora cosa dice l'autore riguardo a questo brano assai noto:

pag.71 Questo è un testo molto citato negli ambienti carismatici. Facendo una ricerca testuale scopriamo però che i più antichi manoscritti non contengono i versi dal 9 al 20  e che altri li contengono solo come glossa , cioè al margine come una nota non contenuta direttamente  nel testo.  Questo vuol dire che qualche copista della chiesa antica , vedendo che il testo finiva in un modo brusco (vedi anche Atti) ha messo un post scriptum marginale per spiegare come siano andate le cose.  

L'autore del brano è influenzato dalla teologia modernista, di cui uno dei più noti propugnatori è Bart D. Ehrman. Il fatto che alcuni manoscritti antichi non contengano questi brani è irrilevante. Bisogna considerare in primo luogo che alcuni manoscritti antichi li hanno, e che inoltre li hanno tutti i manoscritti più recenti. Bisogna anche considerare che i manoscritti antichi sono di area alessandrina dove pullulavano le eresie, mentre quelli più recenti sono di area bizantina dove era saldamente vissuta la fede ortodossa. 

Qui ci si ricollega al problema di fondo che non è compreso dai modernisti che il testo greco Textus Receptus o il Testo Maggioritario sono molto più affidabili del testo Nestle-Aland le cui basi furono poste da Westcott e Hort che erano evoluzionisti, modernisti e spiritisti. Insomma due persone tutt'altro che qualificate per fare critica testuale della Parola del Signore. Nel testo greco Textus Receptus e Maggioritario questi brani sono considerati sicuri al 100% mentre nel testo greco Nestlè-Aland essi non sono considerati apocrifi, ma solo incerti.Abbiamo due testimonianze e mezzo contro mezza. Inoltre è impensabile che il Signore abbia permesso che questi brani fossero considerai Parola di Dio per secoli sino a che qualche critico modernista non ne abbia "scoperta" la apocrificità! Dio maledice duramente chi toglie dei brani dalla sua Parola, è molto rischioso permettersi di tagliare pezzi qua e là alla Bibbia! (Ap 22,18-19).

Tutto il capitolo 16 di Marco è Parola di Dio.

In seguito i copisti l’hanno collocata alla fine del testo , e in tal modo essa è giunta fino a noi . Questo discorso deve indurci come minimo a non usare questi versi per formulare dottrine. A ciò s’aggiunga anche il fatto che questi versi descrivono, in fondo, ciò che è poi avvenuto durante l’era apostolica:

• Cacciare demoni – Atti 5:16; 8:6 s
• Parlare lingue nuove  - Atti 2.4 e ss; 10:46

• Invulnerabilità riguardo a serpenti e veleno (Atti 28:3-6; Luca 10:19)
• Imposizione delle mani ai deboli  (Atti 5:15 s; Giacomo 5:14s)

Le ultime due citazioni che ho separato dal testo del brano per meglio evidenziarle sono ancora una volta, gravemente errate. 

Paolo in At 28,3 non prende in mano un serpente per sfida o per autocelebrazione, ma per disgrazia viene morso da una vipera. Dio lo ha protetto dagli effetti del veleno, come leggiamo in At 28,6.

Paolo non ha bevuto il veleno come dice Mr 16,18 ma è stato morso da una vipera. Si tratta di fenomenologie diverse che non possono essere unite in una sola. Inoltre Lc 10,19 parla di serpenti in modo simbolico, non materiale; una lettura del testo chiarisce la cosa almeno a chi vuole che gli sia chiarita.

Lc 10,17 Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome18 Ed egli disse loro: "Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopraserpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male.

Il termine serpenti va applicato in realtà ai demoni, non agli animal. Il veleno su cui i credenti hanno sempre potere è quello del peccato, non l'arsenico o il cianuro.

Talvolta Dio guarisce anche dall'avvelenamento, ma si tratta di casi eccezionali che testimoniano fisicamente questo potere che è spirituale. Del resto è la stesso cosa per la guarigione fisica che purtroppo non sempre accompagna quella spirituale, che invece è certa se ci convertiamo a Cristo.

Inoltre Mr 16,17 non comanda ai credenti di bere veleno, ma dice:

"anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male"

il che indica una situazione accidentale, non un pericolo cercato. Bere veleno o maneggiare serpenti, significa tentare Dio.

Nonostante questo vediamo che in alcune chiese americane traviate dove si pratica lo snake-handling ovvero il maneggiamento di serpenti, interpretando male questo brano, avvengono raramente morti. Con questo non voglio dire che bisogna maneggiare serpenti, sia chiaro!, ho già spiegato che questo è tentare Dio, ma che molti medici e studiosi faticano terribilmente a spiegare il basso numero di mortalità in coloro che praticano queste cose, che invece sarebbe molto più alto se fosse semplicemente maneggiare serpenti velenosi fatto da persone ordinarie. Non mi stupisce che Dio per amore protegga anche dei suoi figli che si espongono a dei rischi inutili.

Infine non si parla affatto nel brano di  imposizione delle mani ai "deboli" ma cosa dice l'autore? La parola greca può anche avere quel senso, ma nel NT esso indica sempre malati. Il brano va pertanto reso come fanno tutti i traduttori:

"imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno"

Non si tratta di persone deboli, ma di persone malate. Dalla lettura critica di questo testo emergono continui "spropositi" che ci lasciano costernati.

[Modificato da Nayax79 30/11/2011 22:46]
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30/11/2011 22:30

pag.97 E'vero che durante i convegni di guarigione alcuni sono guariti o dichiarano d'esserlo, ma altri non sono guariti affatto; purtrppo di questi ultimi non si parla mai, tantomeno della loro cocente frustrazione.


E' vero che Dio non guarisce tutti, ma questo avveniva già durante l'età apostolica, pensiamo ad esempio al mal di stomaco di Timoteo (1Tim 5,23) oppure alla malattia di Paolo (Gal 4,13).

Perché però non porre l'attenzione su coloro che entrano nei culti carismatici malati e ne escono risanati in modo totale?

Nel 2005 ad esempio a Roma alla riunione di Benny Hinn ho visto una ragazzina sorda dalla nascita sentire per la prima volta. Ho prove certe della cosa, perchè suo padre era seduto vicino a me. Ella è anche andata sul palco a testimoniare, è possibile vedere tutto nella videocassetta della riunione, ella faceva parte della chiesa "La Parola della Grazia" del pastore Lirio Porrello, sono certo che volendo è possibile contattare questo pastore ed avere prove mediche della guarigione.

Non mi sono stupito del fatto che altre persone non sono state guarite, ma del fatto che quella ragazzina lo  stata. Non è cosa da tutti i giorni che un sordo oda. Dio va ringraziato per il bene che fa, non condannato per il bene che a noi sembra non faccia!

Leggiamo questo altro brano:

pag.232 Alla luce della Bibbia rifiutamo ... la dottrina secondo cui ognuno deve essere guarito se solo lo crede veramente 

Che è l'esatto opposto di quanto detto prima:

pag.97 E'vero che durante i convegni di guarigione alcuni sono guariti o dichiarano d'esserlo, ma altri non sono guariti affatto; purtrppo di questi ultimi non si parla mai, tantomeno della loro cocente frustrazione.

Prima ci si lamenta del fatto che non tutti vengono guariti, e poi si condanna coloro che insegnano che la guarigione è per tutti? Che senso ha? Cosa può spingere ad arrivare a contraddire adirittura sè stessi per dimostrare che qualcun altro sbaglia?

Non è molto pilogico credere, come ci insegna il NT che

Dio, spesso ma non sempre, dona guarigioni agli uomini?

Continuiamo nella nostra analisi di questa opera antipentecostale:

pag.110 Quest'affinità spirituale tra i due fenomeni si manifesta pure in un altro settore. E' normale che durante le riunioni di guarigione con John Wimber, Wolfram Kopfermann e altri, che le mani vengano poste sulle parti malate (pudore sempre permettendo!). Biblicamente, però, non si trova neppure un caso esplicito in cui ciò sia stato esemplarmente praticato, particolarmente se si considera il ministero dei discepoli e degli apostoli 52. (nota 52: Mc 16,18b non ha qui peso dimostrativo sia perchè non riporta un esempio, ma un affermazione, sia perchè questo testo non compare nei manoscritti pirilevanti). Ora già secoli fa qualcuno insegnava che si sarebbe dovuto poggiare benevolmente le mani sulla parte malata del paziente, poiché in questo modo, guardando il malato con gentilezza, bisognava trasferirgli energia vitale; si tratta del massone Franz Mesmer. Mesmer era il fondatore del cosidetto magnetismo animale ed antesignano dello spiritismo. Il pensiero magico abbisogna sempre di un punto di contatto, particolarmente con la parte malata in questione. Per mezzo di questo contatto ci si aspetta che penetri e agisca l'energia guaritoria.

Naturalmente ogni informazione va verificata con la Parola.

Prima di tutto però dobbiamo ricordare il capitolo 16  del vangelo di Marco è tutto Parola di Dio al 100%, il fatto che manca in alcuni manoscritti è dovuto al fatto che Marco lo aggiunse al suo vangelo in un periodo più tardivo della sua vita, quando erano già circolate copie della sua prima stesura. Non facciamoci influenzare dalle eresie moderniste alla Bart Erhman che fanno di tutto per minare la validità delle Scritture.

Giovanni stesso nel 100 d.C. aveva certamente informato tutti i credenti di quali erano i 27 libri ispirati del NT. Gli apostoli ci hanno dato il NT completo e perfetto, non certo la chiesa romana o gli esegeti modernisti atei ed evoluzionisti.

Leggiamo ora dei brani che secono queste teorie anti-carismatiche non dovrebbero esistere:

pag.110 E' normale che durante le riunioni di guarigione con John Wimber, Wolfram Kopfermann e altri, che le mani vengano poste sulle parti malate (pudore sempre permettendo!). Biblicamente, perònon si trova neppure un caso esplicito in cui ciò sia stato esemplarmente praticato, particolarmente se si considera il ministero dei discepoli e degli apostoli

Mr 7,2 Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le mani. 33 Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua34 poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!» 35 E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava bene

At 9,12 e ha visto in visione un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perchricuperi la vista.

At 9,17 Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: "Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perchtu riacquisti la vista e sia riempito di SpiritoSanto.

At 28,8 Il padre di Publio era a letto colpito da febbre e da dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guar.

La guarigione tramite l'imposizione delle mani era praticata dal Signore e dai primi servi.

Non si tratta di una dottrina speciale, ma del fondamento che tutti dovevano conoscere:

Eb 5,12 Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido13 Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perchè bambino; 14 ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell'uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male. 6,1 Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, 2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.

Come mai l'autore non è nemmeno al corrente del "latte" o meglio del fondamento della Parola del Signore? Sono le cose basilari che ogni credente dovrebbe conoscere, non certo arrivare a dire che l'imposizione delle mani ha un origine magica.

Il fatto che la pratichino anche mesmeristi e maghi significa appunto che satana imita Dio, anche nei modi di fare, confermandoci 2Cor 11,15 dove la Parola ci dice che i ministri di satana si travestono da ministri di giustizia, anche nei modi di operare le guarigioni, appunto imponendo le mani.

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30/11/2011 22:36

Re:

Andiamo avanti con la nostra analisi:

pag.110 Kenneth Hagin, guaritore di spicco del movimento guaritorio "faith movement" che in America sta diventando sempre più popolare, afferma molto apertamente: "Io impongo le mani mediante l'indicazione del Capo della chiesa, Gesù Cristo, e in ubbidienza alla legge di contatto e trasferimento. Il contatto delle mie mani trasferisce la forza guaritoria di Dio... Eccola!... Essa guarirà voi tutti, se la mischierete con la fede...".53 La cosa è formulata in modo simile da John Wimber e da sua moglie Carol: "Non avevamo ancora riconosciuto che ciò, che Dio stesso ha dato a uno può essere trasmesso a un altro per mezzo dell'imposizione delle mani".54

Al riguardo Alexander Seibel afferma: "Qui il guaritore funge pure da mediatore magico. Quantunque egli possa affermare spesso, per calmare animi creduloni, che non sia lui a guarire ma solo e soltanto Gesù, questo non cambia niente al fatto che egli sia il medium di uno spirito seduttore, il quale guarisce per mezzo di lui ehaappunto bisogno di tale contatto".55

La prima osservazione che ci viene da fare davanti a questo testo è che manca uno spazio tra "ha" e "appunto".

Veniamo al dunque; prima di tutto riguardo alla presunta impossibilità di trasferire i doni di Dio tramite l'imposizione della mani, verifichiamo se è questo che dice la Parola... leggiamo questi brani:

Rom 1,11 Infatti desidero vivamente vedervi per comunicarvi qualche carisma affinché siate fortificati (se era necessaria la sua presenza fisica, era necessaria la sua preghiera con imposizione delle mani)

2Tim 1,6 Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il carisma di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani.

1Tim 4,14 Non trascurare il carisma che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani

Come vediamo è tutto biblico. Rileggiamo ancora questo passaggio:

"questo non cambia niente al fatto che egli sia il medium di uno spirito seduttore, il quale guarisce per mezzo di lui e haappunto bisogno di tale contatto".55"

Invece è perfettamente scritturale che spesso per le guarigioni serva un punto di contatto tra chi è potentemente unto dal Signore con la sua Potenza ed il malato:

Lc 6,19 Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti.

Mr 6,56 Dovunque egli giungeva, nei villaggi, nelle città e nelle campagne, portavano gli infermi nelle piazze e lo pregavano che li lasciasse toccare almeno il lembo della sua veste. E tutti quelli che lo toccavano erano guariti.

Lc 8,43 Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva speso tutti i suoi beni con i medici senza poter essere guarita da nessuno, 44 si avvicinò di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell'istante il suo flusso ristagnò45 E Gesù domandò: "Chi mi ha toccato?E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con lui risposero: "Maestro, la folla ti stringe e ti preme46Ma Gesù replicò: "Qualcuno mi ha toccato, perch챕 ho sentito che una potenza è uscita da me.

At 19,12 al punto che si mettevano sopra i malati dei fazzoletti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano e gli spiriti maligni uscivano.

L'Unzione, la Potenza di Dio è un fiume, una corrente di energia soprannaturale che impregnava anche i vestiti di Gesù ed i panni che erano stati a contatto con Paolo. Si tratta di un principio divino e vero. Dall'abuso e distorsione di questa verità biblica è nato il culto cattolico delle reliquie, ma come è noto "l'abuso non condanna il buon uso". Naturalmente Dio può anche guarire intervenendo direttamente, senza punti di contatto, ma si tratta in genere di eccezioni, il Signore stesso vuole agire tramite la mediazione dei suoi figli.

pag.66 E'certamente interessante notare che l'espressione "Cosparla l'Eterno" è relegata all'AT e non si incontra mai nel NT, e tantomeno gli scrittori del NT cominciano cosle loro epistole.

Questa affermazione è una critica a coloro che nelle chiese pentecostali danno profezie da parte di Dio in prima persona. A riguardo osserviamo che nel NT troviamo un esempio simile:

At 21,11 Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: "Cosdice lo Spirito Santo: "A Gerusalemme i Giudei legheranno

Lo Spirito Santo chi è se non l'Eterno in persona? Solo i tdg lo negano. Inoltre non è necessario sollevare queste "dispute di parole" (1Tim 6,4) in quanto chi riceve una profezia può volendo sia presentarla in prima persona: "Così parla l'Eterno, io sono il Signore e ti amo" oppure può anche dire: "Ho sentito dal Signore di dirti che Lui ti ama". Il messaggio è lo stesso ed è irrilevante il modo in cui lo si espone, che andrà adeguato alla sensibilità del singolo. Quello che è rilevante per noi è che Dio dona rivelazioni a tutt'oggi ai credenti, anche molto precise e dettagliate.

pag. 41 Nel "campo entusiastico" si afferma che Atti 19,1-7 mostri che si possa venire battezzati di Spirito dopo essere diventati discepoli di Cristo. Non confondiamo le carte... e i discepoli! In Efeso i discepoli incontrati erano stati battezzati solo col battesimo di Giovanni ed erano quindi discepoli del Battista (At 19,2s).(nota 13 Afferma al riguardo Tommaso Heinze in La Bibbia e il movimento pentecostale, edizioni centro biblico, Casoria 1987 pag. 20: "Il passo precisa però che Paolo parlò con i discepoli di Giovanni, non di Gesù. Inzialmente erano stati scambiati per seguaci di Cristo. ma di Gesù sapevano soltanto ciò che Giovanni predicò prima che Cristo morisse per i peccati del mondo.

Prima di tutto per chiarire la questione, rileggiamo il brano:

At 19,1 Paolo, dopo aver attraversato le regioni superiori del paese, giunse a Efeso; e vi trovò alcuni discepoli, 2 ai quali disse: "Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?Gli risposero: "Non abbiamo neppure sentito dire che ci sia lo Spirito Santo3 Egli disse loro: "Con quale battesimo siete dunque stati battezzati?Essi risposero: "Con il battesimo di Giovanni4 Paolo disse: "Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù6 e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano. 7 Erano in tutto circa dodici uomini.

Osserviamo che è vero che costoro erano discepoli di Giovanni. Ma è anche vero ciò che che Gesù:

Mr 16,16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato

Gesù dice che solo coloro che hanno creduto in Lui devono essere battezzati.

Il brano (v.5) ci mostra prima il Battesimo in acqua di questi dodici discepoli e successivamente la preghiera di Paolo con imposizione delle mani ed il loro Battesimo nello Spirito Santo (v.6). Il fatto che fossero stati battezzati in acqua, significava che si erano convertiti a Cristo, quando Paolo aveva annunciato loro che il messaggio di Cristo era superiore a quello di Giovanni (v.4).

Pertanto abbiamo una potente manifestazione dello Spirito Santo, collegata ai segni della preghiera in lingue e della profezia, che è successiva, alla conversione a Cristo dei dodici discepoli di Efeso, che non è avvenuta nel momento in cui hanno creduto in Gesù. In Atti 8 per quanto riguarda i samaritani vediamo lo stesso evento. Il libro degli Atti di fatto dimostra la ricezione dello Spirito in due tappe, proprio come nelle chiese pentecostali.

pag. 23 Nei mesi seguenti i Wimber avevano l'impressione che mancasse ancora loro la potenza di Dio, e cominciarono a chiederla in preghiera. Un giorno, dopo che John aveva predicato sul battesimo nello Spirito, pregato dagli astanti, impose loro le mani. La moglie narra: "Dalle sue mani defluiva una incredibile potenza.

Questo non è nulla di esoterico o medianico ma è normalissimo per chi conosce le Scritture e la Potenza di Dio (cfr.Mt 22,29) :

Lc 6,19 Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti.

Lc 8,46 Ma Gesù replicò: Qualcuno mi ha toccato, perch챕 ho sentito che una potenza è uscita da me.

Gv 14,12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me (John Wimber incluso) farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori

pag.87 In ogni modo, mentre riconosciamo la relativa mancanza di miracoli, d'altra parte dovremmo mostrarci aperti per la possibilità di tali miracoli oggigiorno, forse particolarmente nelle situazioni pioneristiche primitive , dove potrebbe esistere la necessità di una certa conferma della testimonianza apostolica... Ma devo però, anche raccontare che ho conosciuto missionari in zone particolarmente difficili e dure, i quali hanno pregato in modo specifico per il dono di opere potenti. Non conosco neppure un caso in cui tale preghiera sia mai stata ascoltata.

Qui l'autore cita Michael Griffiths. E' molto strano questo testo. Basta informarsi un minimo per scoprire nelle chiese pentecostali, in particolare in Africa, avvengono molte opere potenti per le mani sia di pastori missionari che di pastori locali. Pensiamo solo alle crociate di Reinard Bonnke in Africa dove avvengoo centinaia di guarigioni. 

Probabilmente i missionari di cui Griffiths parla sono parte di chiese tradizionali dove non c'è comprensione dell'azione dello Spirito, nè viene insegnato a ricercare i doni dello Spirito. E' un vero peccato perchè questo compromette la testimonianza.

Perchè un pagano dovrebbe abbandonare i suoi idoli se loro gli danno la guarigione ed il Dio cristiano lo lascia malato?

[Modificato da Nayax79 18/03/2012 04:24]
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