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Dio ci libera dalle preoccupazioni e dà pace ai nostri pensieri

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2011 18:57
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Città: TORINO
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Sesso: Maschile
18/02/2011 18:57

“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, (“Non siate in ansietà per cosa alcuna” Nuova Diodati) ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche,accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Fil 4,4-7)

In questo brano Dio ci dice come fare a vivere liberi dalla preoccupazione e
dall’ansietà: dobbiamo far conoscere a Dio i nostri bisogni con preghiere e suppliche, seguite da ringraziamenti. Il Signore vuole che siamo gioiosi. La ragione della nostra gioia è che

“il Signore è vicino”, ma nessuno può essere felice e gioioso se ha dei pesi interiori che lo preoccupano o lo angosciano.

Non possiamo perciò ubbidire alla
duplice esortazione di rallegrarci se non abbiamo imparato a dare i nostri pesi al Signore. Non c’è ragione di essere ansiosi perché Gesù è vicino a noi, ma se la preoccupazione o l’ansietà dovessero entrare nella nostra vita, dobbiamo adempiere alla triplice condizione indicata da Dio per esserne liberati: innalzare a lui preghiere, suppliche e ringraziamenti. La supplica si differenzia dalla semplice preghiera; essa è una preghiera fervida e insistente.

Il risultato? La pace di Dio, che nessuna intelligenza può spiegare o comprendere, sarà in noi come una guarnigione che proteggerà i nostri pensieri e il nostro cuore.

Se
gettiamo i nostri pesi sul Signore e poi ce li riprendiamo indietro, come fanno alcuni, non sperimenteremo la pace promessa. Per conservare la pace che Dio ci dona dobbiamo seguire il consiglio che l’apostolo dà nei versetti successivi:

“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste,
tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.”
(Fil 4,8-9)

La sola preghiera non basta per conservare la pace; occorre anche disciplinare la
mente e mantenerla occupata con pensieri positivi, bisogna evitare di fantasticare, fare oggetto dei nostri pensieri tutte le cose vere, tutte le cose giuste, pure, eccetera, tutte le cose che abbiamo imparato e ricevuto grazie alla predicazione della Parola di Dio (
“le cose che avete imparate, ricevute e udite da me”) e dall’esempio dei servitori di Dio (“viste in me”). Infine, dobbiamo metterle in pratica (“fatele e il Dio della pace sarà con voi”).

Mettendole in pratica non avremo solo la pace, ma il Dio
della pace sarà con noi, dandoci con la pace la sua approvazione. La preghiera non deve essere separata dalla vita, dalla condotta.

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