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00sabato 16 maggio 2009 15:03
La tristezza comune è un brutto stato d'animo, è infatti pessimistica e ci fa sentire tanto male, ma c'è anche un'altra tristezza che è invece utile. Ci sono quindi due tristezze, una che viene dal mondo ed è negativa e una che viene da Dio ed è positiva:
La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte. - 2Corinzi 7:10
La tristezza del mondo è contro la Parola di Dio che ci dice di essere sempre allegri (1Tess. 5:16) e va decisamente combattuta proclamando con fede la Parola e credendo alle sue promesse.
La tristezza secondo Dio è invece quella tristezza che ci fa avvertire lo Spirito Santo che ci convince di peccato (Giov. 16:8), è la tristezza che proviamo tutte le volte che comprendiamo quanto è peccaminosa, ripugnante e triste la nostra vecchia natura carnale che non si vuole sottomettere al nostro spirito nato di nuovo e questa tristezza è un dono di Dio.
La tristezza secondo Dio, non è complesso di colpa, ma è invece fonte di gioia e di liberazione. E' infatti quella tristezza che ci porta alla croce e lì, alla croce, ci fa vedere noi crocifissi col Signore:
Io sono stato crocifisso con Cristo .... Galati 2:20
E questa è la fonte di liberazione, infatti, se siamo stati crocifissi con Cristo, vuol dire che ora siamo morti:
perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. - Colossesi 3:3
Siamo morti! E renderci conto di essere morti convince la nostra mente che la nostra carne è morta e non si può obbedire ad un morto, ma si deve obbedire a ciò che è vivo, cioè al nostro spirito che vuol dipendere dallo Spirito Santo e che vuole realizzare la gioia che c'è nel "seme" che abbiamo ricevuto con la nuova nascita.
E allora la tristezza secondo Dio diventa gioia, siamo morti, il morto è libero e noi siamo liberi, liberi dal peccato, liberi di vivere, liberi di lodare, liberi di gioire nella Parola di Dio:
Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni. - Salmi 126:6