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00martedì 17 marzo 2009 08:27
In Efesini 6:11-17 l'Apostolo Paolo ci parla dell'armatura del credente, cioè di un'armatura da usare in battaglia e, poiché scrisse quell'epistola mentre era in prigione a Roma, si presume che l'armatura a cui si riferisce sia proprio quella dei soldati romani che facevano pure uso delle caligae, cioè di un sandalo militare molto robusto, con suola molto spessa munita di grossi chiodi alla base e che Paolo ebbe probabilmente modo di osservare durante la sua prigionia.
Le calzature chiodate sono l'ideale per avanzare in terreni difficili e, se ci pensiamo, comprendiamo che esse ci rendono pure difficile di retrocedere. Si va avanti e non si va indietro! Si combatte e non si fugge!
Nella nostra battaglia spirituale dobbiamo indossare le caligae. Quando il Signore ci mette nel cuore un obiettivo, allora si procede nella preghiera fin quando non lo abbiamo raggiunto. Bisogna indossare le calzature dell'evangelo (Ef.6:15) per portare la pace e, se preghiamo per una persona, dobbiamo continuare a pregare per lei finché non si sia manifestata in lei la gloria del Signore! Il diavolo cercherà di farci retrocedere dicendoci che tanto non serve a nulla, che quella persona è spacciata, ma le nostre caligae non ci permettono di andare indietro.
Il Signore Gesù è l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine (Apocalisse 3-21:6), quando inizia, poi conclude!
E allora anche noi non smettiamo mai di intercedere per chi il Signore ci ha messo nel cuore fino a vittoria completa!